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Art Work!

Di seguito una raccolta di copertine più o meno conosciute della storia della musica con info e curiosità. Valerio Barba




Nel 1994 esce Enjoy CCCP, compilation che raccoglie brani dei CCCP Fedeli alla linea, gruppo musicale punk rock italiano, ampiamente considerato uno dei più importanti e influenti nell'Italia degli anni ottanta. Sulla copertina del disco, il nome della band è scritto bianco in campo rosso a imitazione della grafica e dei caratteri del marchio della Coca-Cola.

La copertina del vinile di London Calling firmatoThe Clash, è celebre per la fotografia di Paul Simonon che spacca il basso sul palco e per la grafica che riprende il primo album di ELVIS PRESLEY. L'immagine volle essere un omaggio a Presley, con cui si vollero comparare per la temerarietà nelle scelte musicali e per indicare il loro riavvicinamento alle radici del rock.



Fear of the Dark - Iron Maiden (Released May 11th 1992) Art by Derek Riggs, illustratore inglese, noto soprattutto per aver creato Eddie, la mascotte del gruppo musicale heavy metal britannico Iron Maiden, e per aver disegnato tutte le copertine dei loro album fino al 1990.
 

Queen #Innuendo - "L'autre monde" è il titolo della#serigrafia di un artista francese dal quale è tratta la copertina dell'album ultimo disco con Freddie Mercury. L'autre monde l'altro mondo ne annunciava la scomparsa.


17 re è il terzo album in studio della rockband italiana Litfiba. La copertina presenta un cuore sacro cinto di spine attorniato da colore graffiato. L'immagine è stata realizzata dal manager Alberto Pirelli passando della trielina su un'immagine sacra, come bozza per mostrare il progetto per la copertina: il cuore di Cristo, re dei re, per simboleggiare i 17 re. 

Linea Gotica secondo album in studio del Consorzio Suonatori Indipendenti. Dalla copertina di ‘'Linea Gotica‘' si capisce come i C.S.I. non hanno lasciato nulla al caso. L'immagine rappresenta una vetrata della cattedrale di Sarajevo distrutta dai bombardamenti che non guardano in faccia niente e nessuno. Anche un'immagine sacra come quella raffigurata nella copertina non ha scampo alla violenza. 

Terremoto è il sesto album in studio della rockband italiana Litfiba. Il disco è caratterizzato da un suono molto duro e aggressivo, percorso da una vena di forte critica sociale e politica. Il logo del gruppo su questo album riprende quello dei Metallica, ad indicare le sonorità presenti in esso.


I buoni e i cattivi è un album del 1974 di Edoardo Bennato. Sulla copertina si vedono due gendarmi in alta uniforme con tanto di pennacchio sul cappello. Lo scatto lascia il dubbio all'interpretazione. Infatti non è chiaro se sono i gendarmi ad arrestare Edoardo o viceversa, quasi a volere sottolineare che la linea indefinita che c'è tra I buoni e i cattivi.


Abbey Road - The Beatles 1969 - Photo by Iain McMillan Photography. Si dice che l'immagine evochi una processione per la scomparsa di uno dei Beatles, Paul McCartney l'unico ad essere fotografato a piedi nudi. (nel Regno Unito i morti vengono sepolti scalzi)


Nevermind Nirvana- settembre 1991. Nella copertina un bambino in tenerissima età, nuota nell'aqua limpida di una piscina inseguendo una banconota da un dollaro infilata in un amo. Un'idea semplicissima ma piena di significati, per esprimere la convinzione che l'essere umano insegue il denaro dal momento in cui nasce.
The Wall - Pink Floyd 1971 - La copertina dell'album è particolarmente semplice ed è un chiaro riferimento al tema dello stesso. Essa è costituita da un muro formato da mattoni bianchi contornati di nero. Un muro come metafora concettuale. L'autore è Gerald Scarfe illustratore britannnico.
Never Mind the Bollocks, Here's the Sex Pistols -Sex Pistols 1977 - L'autore della copertina, Jamie Reid, usa la tecnica del collage di lettere ritagliate da giornali per la composizione del lettering con l'ausilio di due colori molto forti come il giallo e il fucsia. La particolarità dell'album è che è stato l'unico dei Pistols cosi come la copertina che nel suo stile è rimasta nella storia della musica come il lettering geniale usato da Reid usato in molti altri contesti.
Strange Days (album) 1977 - The Doors - La copertina dell'Album è molto strana ed originale, opera del famoso fotografo Joel Brodsky. La "location" della fotografia è a Sniffen Court, un vicolo storico della 36esima Strada a Manatthan, tra Lexington Avenue e la Terza Avenue. Leggi di più -->> http://valeriobarbadesign.blogspot.it/2015/07/the-doors-art-work.html

David Bowie - Pinups 1973 - Questo scatto era realizzato da Justin de Villeneuve per la copertina della rivista di moda Vogue. Ma a Bowie piacque così tanto che decise di utilizzarla per il suo album.
The Velvet Underground 1967 - La famosissima banana è stata disegnata da ANDY Wharol. E' presto diventata un icona rock da emulare. In una edizione limitata del disco la banana poteva essere "sbucciata" grazie a una pellicola adesiva posta sulla prima di copertina del disco.
IL 5 settembre del 1946 nasceva a Zanzibar Farrokh Bulsara, in arte Freddie Mercury. Fondatore nel 1970 dei Queen, gruppo rock britannico, icona indiscussa del glam rock è ricordato per il talento vocale e la sua esuberante personalità sul palco. Nel 1972, Mercury, grazie alla sua formazione come grafico al Ealing Art College di Londra, disegnò il logo dei Queen Leggi tutto --->> http://valeriobarbadesign.blogspot.it/2015/09/




Vignelli Tribute











Condivido un articolo del magazine Tiragraffi il quale presenta la  mostra intitolata Timeless e dedicata a Massimo Vignelli a un anno preciso dalla morte. Vignelli grande maestro del design moderno. La mostra consiste in una serie di manifesti che lo studio spagnolo Husmee ha chiesto di creare come omaggio a Vignelli. Da fan del design moderno e di M. Vignelli mi sono permesso di crearne uno e di unirmi idealmente alla mostra. If you can design one thing, you can design everythingSe puoi progettare una cosa, puoi progettare tutto. E' una delle citazioni più famose del designer.

Valerio Barba



Un anno fa moriva Massimo Vignelli, uno dei più influenti graphic designer di sempre, per ricordarlo lo studio spagnolo Husmee ha chiesto a studi di design spagnoli di creare un manifesto tributo. L’idea è subito piaciuta e si è estesa a studi e designer di tutto il mondo. Tutti i poster arrivati allo studio Husmee sono ora esposti in un mostra (fino al 31 Agosto) dal titolo Timeless, Massimo Vignelli al Disseny Hub di Barcellona. 
Tra gli studi e i designer che hanno partecipato nomi eccellenti come, Milton Glaser, Armando Milani, Hey Studio, Fabrica, Spin, Experimental Jetset, Mash Creative, Waterhouse e Cifuentes (gli ultimi due, ex soci di Vignelli).

Tiragraffi












Herbert Lubalin

 Herbert Lubalin  nasce a New York nel 1918. È riconosciuto come uno dei più grandi maestri di grafica e design, da sempre. Per oltre quaranta anni, Lubalin, contribuisce ad innovare e rendere più vivace la grafica in tutti i settori nei quali lavora. 

I suoi lavori, infatti, vengono esposti nei musei di tutto il mondo, da Parigi a Barcellona, da Tokyo a San Paolo. La passione di Herb Lubalin è sicuramente la tipografia...i caratteri. Non si stanca mai di ripetere che, secondo lui, ogni art director dovrebbe conoscere molto bene tutti i caratteri esistenti e dovrebbe usarli in modo elastico, malleabile. 

Lubalin, infatti, usa i caratteri in modo estremamente flessibile, li compatta, li allunga e addirittura li ridisegna. In un suo commento sottolinea che "I caratteri devono parlare da soli, come le immagini. Da oltre 500 anni siamo abituati a considerare i caratteri semplicemente per il loro contenuto semantico e ne trascuriamo quello grafico. Bisogna abbandonare questa mentalità e iniziare a trattare i caratteri come elementi dotati di vita propria".(tratto da "I Grandi Maestri della Grafica - Fabbri Editori) Lubalin, nel 1945, diventa art director della "Sudler & Hennessey" (agenzia di pubblicità specializzata in prodotti farmaceutici). Questa esperienza è importante, per Lubalin, sia dal punto di vista artistico che manageriale. L’artista riesce a creare intorno a se, un gruppo di giovani designers, ai quali ispira stima e riesce a trasmettere stimoli e passione. Lui pretende sempre il meglio da se e dai suoi collaboratori ma la sua cordialità rende tutto più facile e costruttivo. 

Il manifesto antimilitarista (NO MORE WAR) risale a questo periodo: il carattere lineare e grassetto, il fondo nero, gli insetti che camminano sulle scritte, trasmettono inquietudine e un’angoscioso senso di morte. Nel 1964, Lubalin, apre lo studio "Herb Lubalin Inc" che si trasforma nel tempo, fino a divenire, nel 1980, il "Lubalin, Peckolick Associates Inc". Inizia ad occuparsi, non solo di pubblicità, ma anche di packaging, grafica editoriale e progettazione dell’immagine aziendale coordinata per società importanti. 
I suoi maggiori successi editoriali li riscontra con le riviste "Eros" e "Avant Garde" che sbalordiscono i lettori americani, non solo per i contenuti editoriali trasgressivi ma soprattutto per la veste grafica. Lubalin disegna il logo "Avant Garde" inventando perfino un font che porta lo stesso nome e che diventa molto presto uno dei caratteri più usati dai graphic designers  e art director del mondo. 
Nel 1974 fonda la rivista tipografica "U&Lc."; questa creazione gli da la libertà di promuovere autonomamente le proprie idee sulla grafica e di occuparsi più profondamente del mondo tipografico. Con la rivista "U&Lc." che diventa la più importante nel settore dell’industria tipografica (vengono presentati ogni anno, provenienti da tutto il mondo, circa 100 caratteri nuovi), Lubalin conferma la sua destrezza di disegnatore a livello internazionale. Herb Lubalin è ricordato ancora oggi non solo per le sue doti di artista geniale ma anche per quelle di eccellente insegnante. Insegna per molti anni alla Cooper Union School di New York e nelle principali università americane ed europee.

Ged Palmer, calligrafia e lettering



Ogni lettera è un microcosmo che racchiude regole e proporzioni. Se la bellezza è nel dettaglio, la sapienza antica del gesto della mano racchiude la perfezione. In questo video il calligrafo inglese Ged Palmer ci offre una dimostrazione della bellezza di questa arte antica.
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Shot by film maker Will Dohrn. vimeo.com/willdohrn
Animation by Oliver Sin oliversin.com/
Music: Billie Holiday ‘You Go to My Head’ available on itunes: tinyurl.com/klg4kvq

Helvetica, il primo film sul graphic design.

Helvetica il primo film dedicato al graphic design e alla tipografia. Ha avuto l’ambizione di presentare al grande pubblico, non solo dei designer, la storia e il valore culturale, psicologico ed estetico di un carattere che milioni di persone si trovano di fronte, in tutto il mondo, diverse volte al giorno.


Helvetica è una pellicola indipendente, un film-documentario sulla tipografia, il disegno grafico e la cultura visiva globale.
Mostra la proliferazione di un set dei caratteri (celebrandone il cinquantesimo compleanno nel 2007) come componente di una più grande conversione di stili comunicativi.
La pellicola è un’esplorazione ed allo stesso tempo una discussione con i progettisti della comunicazione circa il loro lavoro, il processo creativo e le scelte estetiche dettanti l’utilizzo di un font, piuttosto che di uno stile.
Il documentario, di produzione indipendente, prodotto e diretto adesso da Gary Hustwit ha l’ambizione di presentare al grande pubblico, non solo dei designer, la storia e il valore culturale, psicologico ed estetico di un carattere che milioni di persone si trovano di fronte, in tutto il mondo, diverse volte al giorno.

Gli intervistati in Helvetica includono alcuni dei nomi più illustri e più innovatori nel mondo del design, compreso Erik Spiekermann, Matthew Carter, Massimo Vignelli, Wim Crouwel, Hermann Zapf, Neville Brody, Stefan Sagmeister, Michael Bierut, Jonathan Hoefler, Tobias Frere-Jones, Experimental Jetset, Michael C. Place, Norm, APFEL, Pierre Miedinger, Bruno Steinert, Otmar Hoefer, Rick Poynor, Lars Muller e molti altri.
Helvetica è il primo film dedicato al graphic design e alla tipografia.

www.draft.it

Calligrammi - Esperimenti sul segno

Il calligramma è un tipo di componimento poetico fatto per essere guardato e contemplato oltre che per essere letto. Nei calligrammi, il poeta disegna attraverso la scrittura un oggetto relazionato al tema principale della poesia. Ci sono molti esempi di calligrammi nelle culture arcaiche, come per esempio fra gli indù o i greci antichi. L'estensione del procedimento alla modernità si ebbe con le avanguardie ai principi del XX secolo e più concretamente con il cubismo letterario e successivamente con il creazionismo; il poeta cubista francese Guillaume Apollinaire fu un famoso creatore di calligrammi.
Il poeta creazionista cileno Vicente Huidobro già aveva incluso nel 1913 il suo primo calligramma, "Triangolo armonico", nel suo libro "Canzoni nella Notte". Con Apollinaire, i calligrammi diventano di moda nelle prime decadi del XX secolo. La letteratura spagnola annovera interessanti autori di calligrammi. In Italia ci fu tra gli altri Filippo Tommaso Marinetti fondatore del movimento futurista.  
Quando mi hanno chiesto di riprodurre la filastrocca di un bambino da regalare alla sua insegnante subito il mio pensiero è andato alla tour Effeil di Apollinaire. Io amante dei calligrammi e della poesia mi sono ritrovato a progettare un testo la quale forma doveva evocare un cuore prima su carta stampata poi a mano libera. E' stata la tecnica della pirografia, la scelta di un carattere corsivo da incidere a fuoco sul legno e l'idea di montare il tutto su un piccolo cavalletto a completare l'opera.

di Valerio Barba creativo, progettista grafico, amante dell'arte e del design, sperimenta tecniche artigianali, studia e progetta calligrammi! 

Guarda anche http://valeriobarbadesign.blogspot.it/2015/03/creazioni-artigianali-in-pirografia.html

Dadafont

Aggiornato 22.02.2017
Dadafont è un carattere tipografico progettato da Valerio Barba ispirato fondamentalmente a quello che nei primi anni del 1900 veniva chiamato Dadaismo. Il Dadaismo non fu un movimento esclusivamente culturale, letterario, musicale, politico e filosofico. 

Di fatto fu tutto questo e il suo contrario. Antiartistico, letteralmente provocatorio, musicalmente giocoso, radicalmente politico benché antiparlamentare e a volte solo infantile. Così Dadafont cerca di rendere omaggio a un pensiero totalmente rivoluzionario e innovativo nei suoi canoni. Le forme del carattere Dadafont si basano principalmente sul design di due opere dadaiste espressione del movimento artistico nato a Zurigo.


 La famosissima fontana di Duchamp, in realtà un orinatoio capovolto poggiato su un piedistallo e un ferro da stiro con chiodi di rame di Man Ray. Il genio dei due artisti sta nel distruggere con un semplice gesto la funzionalità dell'oggetto. Duchamp come aveva fatto con la gioconda di Leonardo, dove si prendeva gioco della sessualità dell'autore, così farà con l'orinatoio. L'obbiettivo degli artisti Dada era dare agli oggetti di uso comune una connotazione artistica. Così il ferro da stiro con i chiodi perde il suo scopo pratico. Nasce così un conflitto tra funzionalità e fallimento della funzione. Da questo conflitto si sprigiona il potenziale ironico e dadaista dell'opera. Dadafont è tutto questo! Un espressione di idee attraverso un tratto gestuale come fosse una pennellata di un quadro. 


Dadafont è una font per display e per titoli priva di caratteri minuscoli e speciali. Da apprezzare prevalentemente a stampa e a corpi maggiori di 12 in modo da individuarne le caratteristiche estetiche. Il tratto gestuale delle principali lettere che compongono la font è il risultato di un attento studio delle opere dadaiste in questione. La sintesi del design degli oggetti è un segno morbido e curvilineo. La fontana partorisce la A dalla quale si generano i tratti inclinati.


 Il ferro da stiro da vita alla R e a tutti i tratti rimanenti curvilinei. La progettazione afunzionale, anarchica e non sense delle opere dada dona alla font quelle caratteristiche cariche di ingenuità e infantilità che rendono i tratti del carattere ancora più giocosi e liberi di muoversi come se il carattere fosse vivo in continuo movimento. I rigonfiamenti sono sinonimo di questa linfa che corre attraverso le forme della font. Seppure la  progettazione delle opere dada è molto casuale se non inesistente, la progettazione della font segue delle regole geometriche. I costruttivi sono la dimostrazione che dietro ogni artefatto visivo anche il più non sense e astratto come quello di questa font c'è il progetto.  











di Valerio Barba


barbavaleriodesign@gmail.com