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Fruit of loom docet!

Prendo spunto da un'articolo molto interessante tratto da Creatività & Ispirazione, il blog di Emanuela di Natale (copywriter, social, media manager) -- >> http://www.emanueladinatale.com/fruit-of-the-loom-fake-store/.
La blogger racconta come il brand Fruit of Loom, azienda multinazionale che produce e commercializza non solo capi d'abbigliamento a prezzi contenuti tra cui biancheria intima, possa riuscire attraverso una campagna fake, con una semplice operazione di naming e restyling nel marchio, nell'arredamento dello store e nel packaging del prodotto a vendere lo stesso prodotto facendolo passare per un raffinato capo di alta qualità.

L'idea riuscitissima e documentata nel video ha fatto si che persino un rappresentante del rinomato marchio di Victoria's Secret potesse essere tratto in inganno. Questo video è la prova certa che l'identità di un marchio è uno strumento indispensabile del quale tutte le attività dovrebbero dotarsi per risultare competitive. Non è pensabile cercare di avviare una qualsivoglia di attività senza pensare alla cura e all'immagine del proprio brand! 


Non bisogna stupirsi se alcuni marchi on line sono più competitivi di altri che sono assenti dal web, oppure se alcuni servizi on line hanno soppiantato attività con alle spalle anni di esperienza sul campo. Saper comunicare bene, dotarsi di un'identità grafica, affidare la propria immagine ad un esperto può tranquillamente far passare come nel caso di Fruit of loom lo stesso prodotto per una lingerie di alta qualità.


Valerio Barba


Accessibilità



" Un simbolo abbatte le barriere linguistiche, la principale funzione del graphic design non è quella di essere bello, ma di funzionare ovunque e per chiunque rendendo le informazioni accessibili al maggior numero di persone contemporaneamente. La comunicazione visiva non interagisce con l'interpretazione ma con la percezione di un contenuto. "

Un nuovo marchio per Catania

La progettazione grafica, la comunicazione visiva, la "grafica pubblicitaria" usando un linguaggio più comune è una disciplina seria. Non basta avere un po di creatività o saper tenere in mano una matita per realizzare artefatti visivi. Non basta essere architetti o artisti per disegnare un nuovo marchio. Ci sono poche regole precise da rispettare e da conoscere cosi da evaderle con intelligenza. 

Come promesso In questo articolo capiremo perché l'immagine in foto donata gratuitamente al comune di Catania  e ideata dal creativo Milko Vallone non può essere considerata un marchio! Non voglio addentrarmi nella simbologia e nella storia della città ma mi limiterò ad elencare quei capisaldi che rendono tale un logo. 
Un buon marchio deve essere innanzitutto: leggibile, fruibile, funzionale, articolato, gerarchizzato. Infine se sarà esteticamente piacevole o bello con tutta l'ambiguità del termine avrà rispettato tutti i principi che lo rendono tale.  L'immagine in questione della città di Catania non soddisfa pienamente nemmeno uno di questi punti sopracitati. Vediamo insieme in dettaglio cosa significano questi appellativi e se il sedicente "logo" li rispetta.

Leggibile. Il contenuto del marchio quale il testo e il visual devono essere chiari, diretti, comprensibili a una data distanza. Più il marchio sarà visibile in lontananza, più sarà stato progettato sapientemente. Il marchio dovrà essere riducibile ovvero potrà essere rimpicciolito notevolmente e mantenere la sua leggibilità. Ora secondo l'ideatore e il sindaco che ha approvato questa creazione promuovendola come marchio turistico l'immagine raffigurerebbe un vulcano, ma già a prima vista si fatica a capire l'idea creativa, figuriamoci in piccolo!? Il marchio non è leggibile.

La fruibilità è data dalla sua declinazione, dalla capacità di essere versatile. Quando si progetta un marchio si deve pensare a tutte le sue applicazioni. Biglietto da visita, carta intestata, cartelline, buste e brochure sono le più comuni declinazioni . Essendo il marchio in questione turistico non si può fare a meno di pensarlo stampato su una t shirt, su un cappello oppure riprodotto sotto forma di portachiavi o di badge o perché no su un bicchiere.  Il marchio non è riproducibile.

Funzionale è l'aggettivo che preferisco. Il marchio deve funzionare ed essendo portavoce di concetti comunicare prima di essere bello. 
Un marchio non è un quadro da ammirare, ma un simbolo, un segno accattivante da ricordare anche molto facilmente. 
Il nostro cervello riceve moltissimi stimoli visivi ogni giorno. E un marchio essendo un insieme di informazioni connotate in un segno, dovrà essere ricordato tra quei miliardi di stimoli. Per tale motivo si preferiscono quei marchi originali puliti e immediati senza troppi fronzoli. Sembra che l'idea del vulcano sia già stata realizzata da Glaser autore del marchio I love NY per un progetto del comune di Napoli.
Il marchio non funziona. L'idea non è originale e rischia creando confusione di ricordare la città di Napoli favorendo il turismo campano piuttosto che quello siciliano! 

Gli ultimi due aggettivi sono facilmente intercambiabili. Qualsiasi tipo di marchio anche il più gestuale ha una struttura sulla quale è disegnato formata da linee di costruzione. Per gerarchizzazione si intende l'importanza che si vuole dare all'icona quanto al contenuto testuale. Nel nostro caso la parola Catania sembra avere la stessa dimensione quindi importanza dell'icona vulcano. La gerarchia è inesistente.       

Questi sono i motivi per i quali la nuova immagine ideata per la città di Catania non può essere considerata un marchio!

Valerio Barba 

Se li conosci li eviti

Di seguito una serie di marchi trovati in rete molto simili tra loro da cui prendere le dovute distanze durante progettazione di un logo.

















Adidas

L'azienda sportiva Adidas è la più grande produttrice di abbigliamento sportivo in Europa, così come la seconda più grande nel mondo.  L'azienda è specializzata non solo in abbigliamento sportivo, ma produce anche borse, scarpe, camicie, vestiti e altri prodotti legati al mondo dello sport. Il marchio Adidas rappresenta la stabilità ed eleganza.

Si compone di un design a tre strisce parallele che simboleggiano una montagna che rivolge la punta verso l'alto, ovvero verso gli obiettivi e le sfide che attendono il fruitore. Nel 1967 il logo con le tre strisce è comparso per la prima volta sulle scarpe. Dopo il successo nel 1971 il logo è cambiato in un trifoglio. Il logo Adidas nel 2005 è diventato un "marchio mondiale" rimanendo sempre molto semplice, sicuro e chiaro. 

Il logo Adidas detiene una posizione influente e imponente, l'impressione di raffinatezza perdura attraverso il suo design semplice in modo impressionante. Il logo Adidas è composto da tre linee parallele che simboleggiano gli obbiettivi che l'atleta deve raggiungere. Ritrae l'immagine forte del benessere aziendale di Adidas. Il colore nero del logo Adidas presenta un motivo di ispirazione per i giovani, coinvolti in attività sportive, fa vivere i loro spiriti e si fa portavoce cosi di una cultura giovanile.  Adidas mantiene un design semplice ma innovativo anche nella scelta del font. Nonostante i cambiamenti, il logo Adidas resta ancora un emblema conosciuto da tutti i giovani. 

http://www.famouslogos.us/ 

Valerio Barba, creativo, blogger, progettista grafico, amante dell'arte e del design,  disegna caratteri tipografici, sperimenta tecniche artigianali, progetta marchi e identità visive!