Visualizzazione post con etichetta abstractism. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta abstractism. Mostra tutti i post

Vasilij Kandinskij, Composizione VII, Esperimenti sul segnoN2

Esperimenti sul segno di Valerio Barba - Pirografia - Riproduzione sul legno. 

Il pittore Vasil'evič Kandinskij in questa opera chiamata Composizione VIII si dedica alla parte grafica che può esistere anche senza il colore.  Il punto è il primo nucleo del significato di una composizione, nasce quando il pittore tocca la tela; è statico.

La linea è la traccia lasciata dal punto in movimento, per questo è dinamica. Può essere orizzontale, verticale, diagonale. 
Può essere spezzata, curva, mista. I singoli suoni possono essere mescolati tra loro; più la linea è variata, più cambiano le tensioni spirituali che suscita: drammatiche se è spezzata, più liriche se è curva. Anche lo spessore cambia: può essere sottile, marcato, spesso, variabile.

Queste teorie sono contenute nel suo saggio Punto Linea Superficie. La superficie è intesa come il supporto materiale destinato a ricevere il contenuto dell'opera, si tratta solitamente di una tela (ma Kandinskij ha dipinto anche del vasellame e dei piatti). 

Composizione VIII  realizzato nel 1923 da Vasilij Kandinskij. 
L’opera rappresenta forme geometriche elementari (cerchi, triangoli, quadrati, linee), disposte in maniera apparentemente casuale. Cerchi e linee rette sono le forme dominanti della composizione e contribuiscono a creare una struttura geometrica rigida, rafforzata anche da colori opachi utilizzati per lo sfondo. 
All’interno del quadro è possibile riconoscere anche trapezi, cunei e linee curve. 
Particolare rilievo è dato al cerchio viola, nero e rosso in alto a sinistra e al grande cuneo che taglia verticalmente il centro del dipinto. È impossibile stabilire quale sia il reale significato dell’opera. Si tratta di una combinazione di segni geometrici, che devono comunicare all’osservatore una “necessità interiore” dell’artista, non esprimibile con parole o soggetti materiali.

























Esperimenti sul segno è un un concetto che nasce in maniera umile e spontanea come una serie di pirografie realizzate su legno. Esperimenti sul segno intesi come vere e proprie verifiche fatte in un laboratorio. L'idea di riprodurre quadri che hanno caratterizzato la storia dell'arte pittorica nasce dall'esigenza di fare esperimenti sul segno grafico.  Dalle pitture rupestri alla Pop Art il segno ha assunto significati e concetti molto diversi. 

L'esperimento in questione sta nel vedere, consapevoli delle teorie astrattiste contenute in Linea Punto Superficie, se il segno nato dall'incisione riesce a vivere senza l'ausilio del colore come Kandiskij insegna mantenendo graficamente i concetti espressi nell'opera originale. Non importa se il risultato sia bello o brutto. 
La domanda da porsi è: l'esperimento può dirsi riuscito? 

Valerio Barba

The Kandinsky Effect



Director and motion designer : Manu Meyre
Painter : Vassily Kandinsky, Composition VIII (1923)
Music: The Kandinsky Effect, “Girl/Boy Song” (edit)

God Design - Il disegno di un Dio

La natura è quanto di più perfetto non potesse essere stato creato dall'uomo. God Design - Il disegno di un Dio nasce proprio da questa affermazione. God Design - Il disegno di un Dio è un progetto di Valerio Barba. è un idea, un concetto, una serie di scatti  che hanno come tema centrale la creazione. Il progetto in continua evoluzione vuole mettere in discussione la natura con le sue forme, i suoi colori. Vuole evidenziare la geometricità quasi maniacale che c'è dietro la composizione di un fiore, di una pietra, di una montagna. Insomma vuole indagare sul progetto di un creatore, di un ipotetico Dio in contrapposizione con lo spirito distruttivo della mano dell'uomo. 













di Valerio Barba, creativo, progettista grafico, amante dell'arte e del design, realizza progetti fotografici! 

info: barbavaleriodesign@gmail.com
aggiungimi su facebook https://www.facebook.com/barbavaleriodesign
clicca mi piace https://www.facebook.com/valeriobarbadesign

Wassily Kandinsky

Nacque a Mosca il 16 dicembre del 1866, da allora sono trascorsi ben 148 anni dalla sua nascita. Nel 1892 si laurea in legge, sposa la cugina Anja Cimiakin e quattro anni dopo rifiuta un posto di docente all'università di Dorpat in Estonia per studiare arte a Monaco di Baviera. Nel 1901 fonda il gruppo Phalanx, tra i suoi studenti conosce la sua futura compagna Gabriele Münter. Dipinge temi fantastici della tradizione russa e leggende del medioevo tedesco. Nel 1912 pubblica Lo Spirituale nell'Arte, in cui teorizza il rapporto tra forma e colore, alla base dell'astrazione. "Effetto fisico" ed "effetto psichico" sono per il pittore russo le due conseguenze dei colori, tra sensazioni momentanee da un lato e vibrazione trascendentale dall'altro. 

Tante parole si potrebbero scrivere sulla sua apprezzata produzione artistica, ma vogliamo ricordarlo oggi con i significati e le proprietà che attribuì ai colori primari e secondari: sono i colori della sua vita e del suo prezioso lavoro, elementi essenziali dei suoi capolavori che l'artista associa anche al suono di alcuni strumenti musicali. Cominciamo quindi dal giallo che per Kandinsky è follia vitale, irrazionalità cieca. Utilizzando una metafora, è come il suono di una tromba. Ma il giallo è anche eccitazione che può generare nuove idee. L'azzurro invece, per il pittore russo, indica distanza.  Lo strumento musicale che potrebbe rappresentarlo al meglio è il flauto.

Il blu invece, colore del cielo, è profondo: se è intenso può generare quiete, se vira sul nero diventa drammatico. Lo strumento musicale che si avvicina di più? Il violoncello. Il rosso è irrequieto, vivace, vitale. Se è scuro concilia la meditazione ed è paragonato al suono di una tuba. Energia e movimento sono espressi dal colore arancione che si può paragonare al suono di una campana o di un contralto. Il verde? Assoluta mobilità in un'assoluta quite. Fa annoiare, insomma, questo colore?
Piuttosto produce un appagamento e ha i toni semigravi del violino. Passiamo al viola, un colore instabile per Kandinsky, paragonabile al corno inglese, alla zampogna, al fagotto. Il marrone esprime invece ottusità, durezza, mancanza di dinamismo.  Il grigio, come il verde, è ugualmente statico ma il muro di silenzio assoluto, sentito interiormente come non-suono, è il bianco. Ma il silenzio è come una battuta e l'altra di un'esecuzione musicale e prelude dunque altre note. Il bianco è vita, al contrario del nero, che è mancanza di luce e presagio di morte. La pausa finale di concerto anche se fa risaltare tutti gli altri colori. 

La repubblica.it


Valerio Barba, creativo, blogger, progettista grafico, amante dell'arte e del design, 
studia e progetta campagne pubblicitarie, disegna caratteri tipografici, sperimenta tecniche artigianali, progetta marchi e identità visive, restyling e redesign marchi, disegna e realizza t-shirt personalizzate.

info: barbavaleriodesign@gmail.com
aggiungimi su facebook https://www.facebook.com/barbavaleriodesign
clicca mi piace https://www.facebook.com/valeriobarbadesign