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Viva la resolucion!

La risoluzione indica il grado di qualità di un'immagine. In genere, si usa questo termine riguardo a immagini digitali, immagini stampate, fotografie e video. Nella riproduzione su carta, la risoluzione indica la densità dei punti elementari (dot) che formano l'immagine. Più punti ci saranno e più definita sarà l'immagine. 

La risoluzione grafica indica la quantità dei punti  presenti in uno spazio. 
Le misure della risoluzione vengono fornite generalmente in dpi (dot per inch = punti per pollice), ppi (pixel per inch = pixel per pollice).  Una fotografia 15x10 cm, osservata generalmente alla distanza di lettura (convenzionata a 25 cm), dovrà essere stampata almeno alla risoluzione di 280 dpi; la stessa immagine osservata a 250 cm di distanza, dovrà essere ingrandita 10 volte (10x) e la risoluzione di stampa potrà essere ridotta a 28 dpi.
Quando si parla di dpi, dunque, si parla di questioni relative alla riproduzione su supporto (stampa su carta, riproduzioni su monitor, ecc.). Per pixel, invece, si intende più propriamente l'aspetto software del punto d'immagine (dot). 
Le stampanti laser hanno un minimo di 300 dpi, quelle ad alta definizione arrivano fino a 1200 dpi. I sistemi fotografici, industriali e di alta produzione, vanno anche oltre. Per la stampa/scansione/fotografia in bianco e nero, la definizione in dpi è l'unico valore di valutazione per determinare la migliore qualità di stampa; per quanto riguarda invece la stampa a colori, è da valutare anche la profondità in bit (8, 16, 24 bit): maggiore sarà il valore di questo parametro, maggiore sarà la sensazione di profondità, di terza dimensione, dell'immagine o stampa che verrà prodotta. La profondità in bit non impatta però sulla reale qualità della definizione di stampa e/o scansione, che rimane legata alla risoluzione in dpi dei motori di stampa e/o scanner. L'interpretazione di qualità. in questo caso, della profondità in bit, è soggettiva e dipendente dal gusto personale, mentre per misurare la reale qualità di stampa a colori il parametro principale rimane la definizione in dpi x dpi che disegna l'immagine.
La risoluzione con la quale è stata digitalizzata un'immagine si può modificare anche a posteriori con un processo di interpolazione, ma questa elaborazione grafica non comporta un miglioramento della qualità nativa dell'immagine stessa; quindi, al momento dell'acquisizione, occorre prestare attenzione ad avere un'immagine con risoluzione sufficiente per gli usi e gli scopi a cui si intende destinare l'immagine stessa.

Wikipedia

Clet Abrahm Tribute

L'artista in questione è CLET Abrahm. secondo me geniale. Scultore e pittore vive dal 1990 in Italia. Intendendo la segnaletica stradale come una forma di imposizione da parte dell'autorità è convinto che bisogna opporsi a questi continui obblighi secondo lui inutili attraverso degli stickers stravolgendo il significato del segnale. Ha un pensiero tutto suo, molto interessante che condivido sulle leggi e sul rispetto di esse. Questo è il link di un suo commento a Bologna nel 2012 -->> www.youtube.com/watch?v=fxEujbWvWIc mentre qui di seguito trovate una raccolta di suoi interventi visivi intitolata Clet Abrahm Tribute.


















The Doors Art Work

Il 3 luglio del 1971 moriva Jim Morrison, uno dei più importanti esponenti della rivoluzione culturale degli anni Sessanta, nonché uno dei più grandi cantanti rock della storia, front man dei Doors. Condivido alcune delle copertine dei loro album con un commento analitico circa l'art work tra storia e mito tratto Da Lp Cover

Valerio Barba

" Odio la copertina del nostro primo album, le nostre facce sono odiose ed inutili " dichiarò Jim Morrison nel 1968 a un quotidiano di Los Angeles. Effettivamente la foto che compare su The Doors è interamente occupata dal grande primo piano del leader della band sovrapposto in parte ai volto, più piccoli, degli altri componenti. Lo sfondo scuro della fotografia scattata da Guy Webster rende ancora più luminoso il volto di Morrison, che grazie a queste immagini che girarono per il mondo divenne un vero sex symbol. La particolarità di questa copertina è nel logo, che da quel momento avrebbe contrassegnato tutti i dischi dei Doors. Fu William S. Harvey a disegnarlo nel 1966 utilizzando un carattere arrotondato, con la O a chicco di caffè e la S a farfalla, e un carattere completamente diverso per The dal sapore decisamente psichedelico. 



















Per il secondo album dei Doors, Jim Morrison chiese un immagine che non contenesse affatto il suo viso, una richiesta decisamente in controtendenza con ciò che il mercato discografico dell'epoca proponeva. Voleva qualcosa che si ispirasse al film La strada di Federico Fellini, con personaggi caratteristici che dessero la sensazione di un'ambientazione totalmente surreale. Furono scelti un energumeno che per arrotondare faceva lo stipendio da buttafuori, un guidatore di un taxi che nella foto indossa i panni di un trombettista, un nano scovato in un Hotel di New York e dei giocolieri tra cui Frank Kollegy l'assistente del fotografo Joel Brodsky. La band si può vedere solo facendo molta attenzione, dal momento che compare su manifesto attaccato al muro. La foto fu scattata a Sniffen Court , un quartiere di New York e i Doors furono felici di come Brodsky e Harvey riuscirono a soddisfare la loro richiesta e dare l'impressione di un vero e proprio circo di strada.                     

Dietro questa immagine si nasconde una storia: dal momento che il proprietario del Morrison Hotel non aveva accordato alla band il permesso di realizzare un servizio fotografico nel suo albergo, Jim Morrison e compagni furono costretti a mettersi in posa in tutta fretta dietro la vetrata che porta la scritta Morrison Hotel e Rooms, per precipitarsi fuori prima che il proprietario potesse accorgersi di cosa stesse succedendo. 


Lp Cover - XX secolo - Copertine di dischi tra mito e storia

Business Card

Aggiornato 30.06.2017

Pensi anche te che la prima impressione è quella che conta? che presentarsi in una maniera distinta ti aiuti molto nei rapporti di lavoro? 

E' importante avere un biglietto da visita professionale. Qualunque cosa si dica è l'abito fa il monaco. Si! perchè specialmente nel mondo della pubblicità apparire è tutto. Quindi presentarsi con un biglietto da visita poco curato e banale non aiuta a farsi notare. Ma che cosa è un biglietto da visita? Un biglietto da visita non è altro è un cartoncino non più grande di 9 x 6 cm che ha la funzione di presentarci agli altri in maniera distinta. Per "distinta" si intende che la grafica del nostro biglietto da visita dovrà essere talmente originale da differenziarsi da quelle di altri e da rimanere impressa nella mente del fruitore, ovvero di chi riceve il biglietto, tanto da essere contattati.

Non siamo i soli a cercare opportunità lavorative e se vogliamo farci notare dalla moltitudine dobbiamo affidare la progettazione grafica ad esperti designer grafici e creativi.  Sul biglietto da visita dovranno esserci le informazioni principali. Nome, cognome, professione, recapiti, telefonici e mail, link di un sito o di un blog. Quelle informazioni necessarie e fondamentali per essere contattati.    

Non si può pretendere di essere conosciuti per il lavoro che si fa ed essere contattati senza un biglietto da visita originale!  

di Valerio Barba, progettazione grafica e stampa, creativo, amante dell'arte e del design, progetta identità visive, tecniche manuali, incisione sul legno e artigianato sostenibile

PROGETTAZIONE GRAFICA E REALIZZAZIONE BIGLIETTI DA VISITA 
Per info scrivi a barbavaleriodesign@gmail.com



Manifesto

Una piccola raccolta di manifesti progettati e realizzati per una serie di eventi a carattere culturale. Spettacoli di danza - Corsi di recitazioni - Degustazioni enologiche - Rassegne artstiche e  musicali - Concerti di musica emergente - Meeting istituzionali

Progettazione grafica Valerio Barba
(aggiornato 25.11.2016)





























I 10 comandamenti della Tipografia

Sicuramente non è la prima volta che qualcuno edita un articolo con un titolo del genere o su questo tema.  Comunque è sempre bene ripetere alcune nozioni. E' vero anche che come in tutte le cose non bisogna essere troppo legati alle regole. Io sono dell'idea che nella grafica come in altri ambiti creativi bisognerebbe conoscerle tutte per evaderle sapientemente.  Di seguito le fantastiche info grafiche di @DesignMantic.com.  Valerio Barba 


1. Conoscere le vostre famiglie di font. Mai sentito parlare di Ghotms?

2. Combinare un carattere sans-serif con un font serif. Senza grazie e con

3. Combinare un font serif con un font sans-serif.

4. La combinazione di due caratteri simili non è “cool”.

5. Il contrasto è la chiave.

6. Optate per due font, procedete con tre solo se necessario.

7. Non mescolare diversi stati d’animo.

8. Combinare caratteri simili per epoche.

9. Utilizzare diversi “pesi” di font della stessa famiglia.

10. Evitate certi tipi di carattere.



Creazioni Artigianali in Pirografia

#ArsecoPensareConfondeLeIdee realizza creazioni artigianali in legno personalizzabili in pirografia. Che cosa significa? Permette la più ampia possibilità di scelta del prodotto da ordinare. In primis, il tipo di disegno che può essere scelto tra quelli esistenti sulla pagina o inviato da voi. Ritratti, paesaggi, aforismi, stemmi, loghi testi e immagini di qualsiasi natura. La scelta del formato, quadri, cartelli, targhe, insegne, pannelli, piatti di vari tipi, taglieri, scodelle, sezione di tronco, cortecce. E infine la scelta della dimensione. Le creazioni artigianali sono adatte per la segnaletica di un B&B, l'ingresso di una scuola materna, per la sede di un associazione, per l'arredamento di una taverna, o semplicemente per un regalo particolare, per un anniversario o un riconoscimento. Maschere, chitarre, mobili, giochi da tavolo. Decorazioni per interni ed esterni. La realizzazione non ha limiti in quanto è una tecnica artigianale che incide a mano il legno grazie a una punta incandescente. La spedizione è sicura e i prezzi sono accessibili a chiunque. Cosa aspettate a fare il vostro ordine? Per info visita e scrivi a Arseco - Pensare confonde le idee!