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Carta intestata. La progettazione secondo Vignelli

Quando si parla di progettazione grafica, conosciuta volgarmente come "grafica pubblicitaria" , solitamente l'uomo comune non conosce quale sia la varietà di prodotti che un graphic designer può progettare. E' il caso della carta intestata e della modulistica che da fuori sembrerà pure un lavoro noioso da impiegato d'ufficio senza conto, ma che in realtà (se si è all'interno del settore) ha anch'esso la sua buona dose di fascino e creatività. Riporto un breve estratto dal Canone Vignelli, un importante manuale che racchiude la filosofia progettuale del famoso designer italiano. Di seguito il paragrafo dedicato alla carta intestata e alla gabbia tipografica. Valerio Barba 

Dopo aver stabilito un margine esterno di 10 mm dai bordi della pagina, dividiamo lo spazio in tre colonne destinando quella a sinistra per il logo o lasciandola vuota. Le altre due saranno usate per il testo. Lo schema generale asimmetrico comunica un senso di modernità.

In cima metteremo il nome della compagnia in modo che inizi e termini nella seconda colonna, in maniera che sia centrata sulla pagina. Se abbiamo realizzato una gabbia di sei moduli orizzontali, metteremo l’indirizzo del ricevente nel secondo modulo, seconda colonna.
 La prima piegatura della carta coinciderà col terzo modulo da dove inizierà il testo della lettera scritta con giustificazione a sinistra occupante fino al margine destro. 
A volte potremmo posizionare il logo o il simbolo sulla prima colonna proprio sotto la prima piegatura. Di solito mettiamo l’indirizzo del mittente in fondo alla pagina dividendo le informazioni tra la seconda e la terza colonna.

 L’aspetto definitivo della lettera sarà determinato nel momento in cui verrà completata col suo contenuto. 
In questo esempio ogni elemento occupa la sua propria posizione con la sua propria gerarchia.
La scelta giusta del carattere darà il look definitivo alla carta intestata. 
Ovviamente questa è solo una delle possibili combinazioni in accordo coi nostri canoni.
 Lo scopo di questo esempio è solo quello di mostrare l’uso di una gabbia nella carta intestata. Un altro tipico esempio di carta intestata è quello progettato attorno al suo asse centrale.
Per questo tipo di carta intestata disegneremo una gabbia di cinque colonne, delle quali una è per il margine sinistro, tre sono per il testo e una per il margine destro. Posizioneremo il logo in cima sulla colonna centrale. L’indirizzo sarà posizionato sul terzo modulo, allineato a sinistra sulla seconda colonna.
L’aspetto finale è maggiormente indicato per dare un tocco più tradizionale.
[…]
Naturalmente lo stesso approccio verrà usato per creare il modulo di un fax, una fattura o qualsiasi altro tipo di carta intestata. Il concetto fondamentale non cambia. Una pagina viene organizzata dalla gabbia e le informazioni vengono posizionate nel posto corretto che è sempre in relazione alla gabbia stessa. 
Lo scopo della gabbia è prevenire un posizionamento casuale e privo di significato delle informazioni sulla carta stampata. Ovviamente esistono molti modi di farlo, alcuni più ispirati altri meno.
Le immagini forniscono diversi esempi di layout per carte intestate. È come la musica dove cinque linee e sette note permettono infinite composizioni. È la magia della gabbia. Il canone Vignelli

Milton Glaser e le origini del logo I LOVE NY

Un documento preziosissimo per tutti quelli che lavorano nel settore e amano la progettazione grafica e il design. Un video da vedere e rivedere. Da studiare e prendere appunti. A parlare in video sono Giuseppe Liuzzo in arte Bob celebre youtuber e Milton Glaser, designer americano autore di molti progetti tra cui il logo famosissimo logo I love New York. Parlando dell'era tecnologica nell'intervista Milton dice che tutti pensano di saper fare tutto di conseguenza la professionalità non ha più valore. I graphic designer diventano cosi l'ultimo livello di una piramide dove c'è in primis l'azienda (cliente), poi l'agenzia di marketing e infine il progettista grafico. Il loro ruolo si riduce a quello di semplici esecutori. Parlando del suo logo I love NY sostiene che la grafica deve essere intesa come funzione sociale da cui trarre beneficio. Alla domanda che ne pensa dei social network Milton risponde: << le nuove tecnologie e i social media non fanno per me... la tecnologia cambia la storia. E' come passare dall'affresco alla pittura ad olio che ti permette di portare in giro la tua tela. Ha trasformato la storia dell'arte. E' troppo presto per fare considerazioni sulla tecnologia. Un pesce dentro l'acqua non saprà mai di essere dentro l'acqua... La mia unica ispirazione è stato Paul Rand ma per me non è stato più influente di Piero della Francesca >> Ora basta con le parole guardate il video! Buona Visione!

Valerio Barba

 

Siat - Behind the logo

Di seguito alcune delle proposte grafiche più o meno sviluppate nell'idea per Siat Sindacato Italiano Autonomo Trasportatori che hanno portato alla realizzazione del logo. Alcuni sono solo spunti. L'ultima immagine è il logo attuale. Fin da subito i concetti che ho voluto far passare erano legati al lavoro evocato dalla ruota dentata o comunque ingranaggio, meccanismo e la strada = trasporto. Progetto grafico, ideazione logo a cura di Valerio Barba Design Progettista grafico, creativo, blogger, amante dell'arte e del design, progetta marchi e identità visive, sperimenta tecniche artigianali. 

Valerio Barba