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Art Work

Oggi prendo in prestito il video di Cover, canzone contenuta in Museica ultimo album di Caparezza, per parlarvi di Art Work. << Cover è un brano che prende spunto dalla mia collezione di vinili e descrive le copertine degli album >> afferma in un intervista il rapper pugliese. Che cos'è l'art work? Prima che fossero inventati i video musicali erano le copertine a rendere la musica "visibile". 

Quando ancora non esistevano i cd, i vinili offrivano uno spazio poco più di 30 x 30 cm in cui fotografi, designer, pittori, potevano dare sfogo al loro talento e alla loro ispirazione e produrre vere e proprie opere d'arte.

Ecco, l'art work è il progetto grafico che c'è dietro la realizzazione di un album musicale. Per art work, letteralmente tradotto come lavoro artistico, si intende il design e la cura della copertina, del booklet  (ovvero il libricino contenente immagini e testi), del label e del packaging (la confezione del disco). Caparezza nel suo brano mette in evidenza citandole alcune delle copertine che hanno fatto la storia della musica. Dalla copertina dei Queen con Innuendo a The dark side of the moon dei Pink Floyd.  

Un buon art work dura nel tempo e rimane nella memoria del pubblico. Chi non conosce la copertina di Nevermind dei Nirvana? Il bambino in acqua che insegue un dollaro infilzato da un amo, chiara metafora del potere del denaro? Oppure la cover degli Underground Velvet firmata da Andy Warhol? La famosissima banana in pieno stile pop.  

Ecco! Questo per dire che l'attenzione nei confronti dell'art work da parte di alcune band è ben evidente e sicuramente rappresenta un valore aggiunto nella distribuzione del disco. Lo studio attento dell'art work rende il disco molto più accattivante e originale. In sintesi un art work fatto bene può tranquillamente influire sul successo dello stesso album. Commercialmente parlando è l'art work che cattura l'attenzione degli appassionati in un negozio musicale e quindi ne determina l'acquisto. Dubito fortemente che gli Iron Maiden senza le illustrazioni di Derek Riggs, illustratore della band sarebbero riusciti ad ottenere quella fortuna che poi hanno avuto. 

di Valerio Barba, progettista grafico, creativo, amante dell'arte e del design, progetta marchi e identità visive, sperimenta tecniche artigianali, stampa serigrafica e incisione sul legno.

Il poster gigante da parete!

Dopo aver argomentato nei precedenti post il perchè dei i motivi che mi hanno spinto ad aprire questo blog (leggi il primo articolo ValerioBarbaDesign il Blog!) è doveroso fare una mini presentazione al lettore del chi scrive e ha ideato questo spazio. 

Non vorrei peccare di egocentrismo e cercherò di essere il meno noioso possibile. Sono un creativo e ho studiato grafica per caso. Non ho avuto mai un'abilità nel disegno quale sintomo di un talento o un interesse innato. Ho da sempre avuto fin da bambino però una certa ammirazione per i poster, le riviste, i giornali e i libri come tutti, credo. E come tutti i bambini della mia età collezionavo figurine dei calciatori e schede telefoniche. Nella mia camera da dodicenne avevo poster dei calciatori appesi al muro. Successivamente ancora liceale e inconsapevole della strada che avrei intrapreso mi innamorai dei poster giganti da parete e ne feci mettere uno nella mia stanza. Una vista di una spiaggia caraibica con il mare, la vegetazione. Ricordo che era diviso in strisce verticali larghe mezzo metro incollate al muro. 

Perchè quella scelta? Boh! Non so rispondere. In seguito decisi di abbandonare l'entusiasmo per il calcio per innamorarmi della musica. Quindi nella stanza i calciatori cedevano il posto ai cantanti e alle star del palcoscenico. La mia libreria si riempiva di libri e album musicali. Cominciavo ad indossare magliette con loghi copertine di dischi. Iniziavo cosi a prendere parte all'organizzazione di eventi musicali curando mostre fotografiche a tema nell'ambito di associazioni giovanili. 

La grafica ancora non era diventata la mia passione ma c'erano forti segnali. Finivo il liceo scientifico e inconsciamente mi avvicinai al mondo della grafica. Seguii un corso di cento ore quel tanto mi bastò per capire che dovevo iscrivermi in un accademia e cominciare a studiare progettazione grafica sul serio. Ora è passato qualche anno, ho lavorato in agenzie di grafica e stampa, agenzie web, ho fatto lavori da free lance, ho acquisito conoscenze che voglio qui condividere. Ho avuto un periodo di ripudio da ogni cosa che era software e quindi progettazione al computer cosi da avvicinarmi a lavori manuali. Taglierina, carte di ogni tipo, di ogni grammatura e colore, ossi, punteruoli, cartoncini. Ho cominciato ad apprezzare il packagin e l'art work. In sintesi, sono specializzato nella progettazione di marchi, siti web, font, immagine coordinata, grafica editoriale, manifesti, biglietti da visita, flyer. 

Tutto ciò che risponde al nome di graphic design. Mi sono riappacificato con il mio pc coniugando l'attività manuale e artigianale con la grafica. Infatti una delle particolarità del mio lavoro è quella di applicare le competenze di grafica a tecniche artigianali come la serigrafia artigianale (metodo di stampa) e la pirografia (tecnica di incisione). Con il senno del poi posso dire tranquillamente di essere da sempre innamorato della grafica ma solo ora riesco a giustificare la scelta assurda di quel ragazzo che ha voluto mettere un poster gigante da parete nella sua stanza! 

di Valerio Barba  21/04/2014


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