Aggiornato al 07/04/2017
Ripropongo un'articolo di ben tre anni fa molto coerente con l'attività di laboratorio con i bambini che mi vedrà a breve impegnato. Il testo parla di creatività e fanciullezza.
Valerio Barba
“Se volete essere creativi, rimanete in parte bambini, con la creatività e la fantasia che contraddistingue i bambini prima che siano deformati dalla società degli adulti” (Jean Piaget.) Questa frase, dello psicologo Piaget, mi ricorda che per essere creativi, bisogna liberarsi di tutti i condizionamenti imposti dalla società, dall’insegnamento e dall’ambiente che ci ha formato e resi ciò che siamo. Non per questo dobbiamo dimenticare le nostre origini e la nostra cultura, possiamo solo vedere il mondo con altri occhi, quelli della nostra infanzia. L’epoca in cui potevamo viaggiare con la fantasia, e vedere il mondo con la tipica curiosità di chi vede le cose per la prima volta. In ogni persona, c’è ancora quel fanciullo, più i condizionamenti sono stati forti e più sarà difficile risvegliarlo, difficile non impossibile! Il più difficile limite che ci separa dal nostro “io-bambino” è sicuramente la paura di sbagliare.
Provate a ricordare ciò che sentivate da piccoli, quando creavate qualcosa con le vostre mani, niente regole, niente paura di sbagliare, eravate solo voi e il vostro foglio, i colori, la vostra amata plastilina, le costruzioni ecc. … non era liberatorio, bello ed estremamente creativo?! (piccolo esercizio: chiudete gli occhi e riapriteli pensando che ciò che avete davanti è a voi ignoto, e provate a fare ciò che sentite senza paure, inibizioni, non è forse questo il bello del creare, dell’esprimere il vostro lato artistico?!)
Dovremo tenere vivo il bambino che è in noi, senza di lui non si può creare qualcosa di veramente nuovo, stravolgere le connessioni tra reale e fantasioso e liberarsi dalle catene della vita routinaria e “ordinata”. Niente costrizioni di tempo, fatelo quando potete, e volete. Niente devo, ma solo voglio. Il bambino sa scoprire la realtà che lo circonda con curiosità e meraviglia, se sapremo meravigliarci, davanti all’arcobaleno, alla scoperta di qualcosa di nuovo, ancora allora possiamo dire di essere sulla buona strada, per recuperare quel modo di creare libero e spensierato tipico del fanciullo che è in noi . “Tutti i grandi sono stati bambini una volta. Ma pochi di essi se ne ricordano.” (Antoine de Saint-Exupéry)
di Elisa della Chiesa
Per info scrivi a Valerio Barba o a barbavaleriodesign@gmail.com
Ripropongo un'articolo di ben tre anni fa molto coerente con l'attività di laboratorio con i bambini che mi vedrà a breve impegnato. Il testo parla di creatività e fanciullezza.
Valerio Barba
“Se volete essere creativi, rimanete in parte bambini, con la creatività e la fantasia che contraddistingue i bambini prima che siano deformati dalla società degli adulti” (Jean Piaget.) Questa frase, dello psicologo Piaget, mi ricorda che per essere creativi, bisogna liberarsi di tutti i condizionamenti imposti dalla società, dall’insegnamento e dall’ambiente che ci ha formato e resi ciò che siamo. Non per questo dobbiamo dimenticare le nostre origini e la nostra cultura, possiamo solo vedere il mondo con altri occhi, quelli della nostra infanzia. L’epoca in cui potevamo viaggiare con la fantasia, e vedere il mondo con la tipica curiosità di chi vede le cose per la prima volta. In ogni persona, c’è ancora quel fanciullo, più i condizionamenti sono stati forti e più sarà difficile risvegliarlo, difficile non impossibile! Il più difficile limite che ci separa dal nostro “io-bambino” è sicuramente la paura di sbagliare.
Provate a ricordare ciò che sentivate da piccoli, quando creavate qualcosa con le vostre mani, niente regole, niente paura di sbagliare, eravate solo voi e il vostro foglio, i colori, la vostra amata plastilina, le costruzioni ecc. … non era liberatorio, bello ed estremamente creativo?! (piccolo esercizio: chiudete gli occhi e riapriteli pensando che ciò che avete davanti è a voi ignoto, e provate a fare ciò che sentite senza paure, inibizioni, non è forse questo il bello del creare, dell’esprimere il vostro lato artistico?!)
Dovremo tenere vivo il bambino che è in noi, senza di lui non si può creare qualcosa di veramente nuovo, stravolgere le connessioni tra reale e fantasioso e liberarsi dalle catene della vita routinaria e “ordinata”. Niente costrizioni di tempo, fatelo quando potete, e volete. Niente devo, ma solo voglio. Il bambino sa scoprire la realtà che lo circonda con curiosità e meraviglia, se sapremo meravigliarci, davanti all’arcobaleno, alla scoperta di qualcosa di nuovo, ancora allora possiamo dire di essere sulla buona strada, per recuperare quel modo di creare libero e spensierato tipico del fanciullo che è in noi . “Tutti i grandi sono stati bambini una volta. Ma pochi di essi se ne ricordano.” (Antoine de Saint-Exupéry)
di Elisa della Chiesa
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