Repubblica Italiana Re-design

Il problema degli stemmi e dei simboli appartenenti alla sfera pubblica è la leggibilità. Tali emblemi progettati a loro tempo non hanno avuto la fortuna di essere disegnati da attenti designer figure professionali allora inesistenti. Gli emblemi adottati sono il frutto creativo di pittori, disegnatori, illustratori, che non hanno nulla a che spartire con la progettazione grafica. Il marchio non è un quadro da ammirare, bensì uno strumento comunicativo e non si serve dell'interpretazione quale aspetto artistico ma di una disciplina nota come percezione visiva. Quando suddetti stemmi vengono ridotti di dimensioni su una busta o su una carta intestata perdono tutte i loro dettagli trasformandosi in una macchia di colore piuttosto indefinita. Ecco perché urgerebbe da parte degli enti pubblici di dotarsi di nuovi simboli. Da parte mia porto anche una critica costruttiva e faccio mia l'idea dei "grafici di pubblica utilità" con la quale si identificava un gruppo stilisticamente eterogeneo di grafici e designers italiani che hanno prestato la propria professionalità ad amministrazioni pubbliche e partiti politici tra il 1971 ed il 1989. Qui sotto un redesign dello stemma repubblichino (con tre varianti colore, bianco e nero positivo e negativo) realizzato con la stessa passione civile e rigore morale che era solita caratterizzare questo gruppo di professionisti.

Valerio Barba  

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