Stemma Araldico dell'Arma dei Carabinieri


Lo stemma araldico attualmente in uso venne concesso, e in parte modificato, il 21 maggio 2002 con l'elevazione dei Carabinieri a rango di forza armata. È uno scudo italiano di forma mistilinea rosso inquartato da una croce diminuita d'argento con al capo sfondo azzurro. Il rosso a significare l'ardire e il coraggio e il sacrificio; l'azzurro simboleggia il valore, la fedeltà e la patria, nonché il colore simbolo di Casa Savoia. Nel I e IV quadrante inquartato una mano destra recisa d'argento impugnante un serpente verde, con la testa e la coda rivolta a destra, allumato e linguato di nero. Il serpente simboleggia la cautela e il buon governo. Nel II e III quadrante inquartato invece una granata d'oro infiammata. La granata è anche l'unico simbolo presente sulle divise (sul cappello e sul braccio) ed è da sempre simbolo di ordini militari moderni; infatti venne applicata per la prima volta come simbolo dai nobili Brugioni che avevano, ottenendo per questo il titolo, comandato l'artiglieria nella vittoria di Alfonso I d'Este contro le truppepapali. Al capo è presente un leone illeopardito, passante, d'oro, allumato, linguato di rosso, armato d'oro e sostenuto dalla linea di partizione. Il leone indica la determinazione del buon governo. Sullo sfondo del leone il tronco di rovere d'argento con i rami doppiamente decussati con otto ghiande color oro. Il rovere significa glorie militari, decorazioni conseguite, antichità, costante rinverdimento, merito riconosciuto e animo forte e spirito guerriero. Sotto lo scudo su lista svolazzante color azzurro scuro il motto, creato dal capitano Cenisio Fusi, a caratteri maiuscolo in lettere lapidarie romane colore oro spento: "NEI SECOLI FEDELE". L'intero scudo è timbrato da una corona color oro. La corona è turrita merlata alla guelfa, murata di nero, formata da cerchio rosso interno, con due cordoni di muro sostenenti otto torri di cui cinque visibili.
 Wikipedia

Affascinato dalla storia e occupandomi di progettazione grafica nutro un interesse quasi maniacale nei confronti di tutti quei simboli emblematici ed enigmatici presenti nell'araldica e negli stemmi in generale. Ad aumentare questa considerazione è la mia attenzione per una peculiarità della progettazione grafica, ossia il re-design della civitas, tutto quello che concerne la sfera delle istituzioni pubbliche per la maggior parte caratterizzata graficamente da stemmi araldici. Il re-design è la ri-progettazione di un marchio  già esistente il quale necessita per vari motivi di un rinnovamento grafico. Questa attività è intesa come servizio pubblico esercitato con passione civile e rigore morale. Altro elemento che alimenta questa mia attenzione è un aneddoto che racconta la nascita degli stemmi e delle bandiere. In epoca medievale i cavalieri erano soliti guerreggiare protetti da visibili armature che gli coprivano anche il viso. Nasceva cosi il bisogno di distinguersi nel campo di battaglia per evitare che nella stessa fazione avvenisse quello che in gergo militare è detto fuoco amico. Ovvero  poteva capitare nel campo di battaglia di non riconoscere il nemico e uccidere un' alleato. Oggi la progettazione grafica ieri l'araldica ha la funzione di creare l'identità distintiva. La stessa che è raccontata dallo stemma araldico dell'Arma dei Carabinieri. 

di Valerio Barba, creativo, progettista grafico, amante dell'arte e del design, sperimenta tecniche artigianali, progetta marchi immagini coordinate, restyling e redesign marchi già esistenti.

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