Quante volte è capitato di scegliere un colore in fase di progettazione al software e trovare lo stesso tono completamente diverso stampato sulla carta? Quante volte molto adirati ci siamo chiesti il perché e abbiamo dato la colpa alla stampa senza trovare soluzioni per evitare questa spiacevole incomprensione?
Ecco questo articolo non è una risposta a queste domande ma cerca in qualche modo di mettere dei paletti per non brancolare nel buio dei colori e per far si che non abbiate brutte sorprese a progetto stampato. Innanzitutto per prima cosa i colori sul monitor si comportano in maniera diversa che sulla carta. Sul monitor i colori sono in RGB (Red Green Blue) , significa che tale modello si basa sui tre colori detti che sono rosso, verde, blu. Tali colori attraverso i pixel sullo schermo si mescolano per formarne altri per dirla in maniera molto semplice.
Sulla carta stampata abbiamo la quadricromia, il modello CMYK (Ciano, Magenta, Giallo, Nero), vuol dire che sulla carta per formare un verde che chiameremo verde X in fase di progettazione dovremo avere una percentuale di ciano e una di giallo come dei pittori professionisti che mescolano il colore per tinteggiare una casa. In fase di stampa ugualmente le nostre percentuali si mescolano attraverso la stampa tipografica che prevede quattro lastre incise e inchiostrate con gli stessi colori le quali imprimono sul foglio la nostra stampa. Questo discorso per dire che un buon grafico dovrà essere anche un abile conoscitore del mondo della stampa e del colore. Lo sapeva bene Johannes Hitten il quale scrisse la teoria dei colori. Non saranno queste quattro righe la soluzione ma sono un inizio, forse scontato a molti lettori.
Per seconda cosa questa percentuale dovrà essere reinserita ogni qualvolta si vorrà stampare quel determinato verde. Se il progetto vede la stampa di biglietti da visita, brochure e marchio con il medesimo colore dovremmo inserire in fase di progettazione determinate quantità o percentuali in maniera tale da avere in stampa lo stesso tipo di verde. Si lo stesso tipo, perché può capitare che non sia lo stesso scelto sul software.
E allora? Come fare? Una risposta potrebbe essere o conoscere bene come si comporta la macchina con cui andremo a stampare (plotter, stampa digitale o macchina tipografica). Utilizzare sempre la stessa e quindi regolarsi a seconda delle prove di stampa... quindi mettere o togliere più ciano in fase di progetto per ottenere il nostro verde x. Altrimenti se non abbiamo la possibilità di conoscere la macchina conoscere almeno il tipografo o lo stampatore e assicurarsi che ogni volta che stampa il nostro lavoro le nostre richieste circa il tono del colore e il tipo di carta vengano ascoltate.
Si la carta! Altra variabile importantissima che determina la nostra corretta scelta del colore affinchè sia più o meno lo stesso in fase di progetto e stampato. Qui si apre un altro mondo. A noi basta sapere che la carta non è tutta uguale. Ci sono molti tipi. Ogni tipo di carta a seconda anche del peso assorbe il colore in maniera diversa. Quindi è bene conoscere già in fase di progetto su quale tipo di carta si andrà a stampare. Sintetizzando quanto detto per non brancolare nel buio dei colori cinque utili consigli!
1 In fase di progetto calibrare ogni colore con le percentuali come pittori professionisti. 2 Inserire le medesime percentuali per ottenere lo stesso colore.
3 Conoscere la macchina che stamperà il nostro lavoro, regolarsi quindi con le quantità. 4 Avere uno stampatore tipografo che lavora bene al quale rivolgersi ogni volta!
5 Se non abbiamo la possibilità di conoscere la macchina, parlare con lo stampatore e assicurarsi che le nostre richieste vengano ascoltate in materia di colore e carta!
Per non brancolare nel buio dei colori di Valerio Barba creativo, blogger, progettista grafico, amante dell'arte e del design, studia da vicino il mondo della stampa!
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