Vieni via

Valerio Barba Design il blog si occupa fondamentalmente di design, arte, creatività e tutto ciò che è grafica e segno quindi materie visive. Ma oggi non può che non parlarvi di musica, un'arte non meno creativa anzi, non prettamente visiva ma ricca di immagini e simboli al pari della poesia e della pittura. Voglio parlarvi di Vieni via, album d'esordio del cantautore romano Leo Folgori. Il suo ufficio stampa ufficiale direbbe che Vieni via è un progetto discografico che sintetizza e riassume la visione poetica dell’autore. Dodici le tracce che compongono il disco, che nel suo complesso tende a raccontare storie che nascondono a volte la forza di una scelta. Noi no! Cercheremo di raccontare l'album da un punto di vista diverso. Innanzitutto Vieni via non è un album d'esordio. Subito dal primo ascolto si capisce che l'album è un prodotto maturo come se fosse l'ultimo di una lunga serie. Perché il cantautore di cui stiamo parlando Leo Folgori ci ha sempre e si è sempre nutrito di musica per chi lo conosce. Fin da giovanissimo. I testi di Vieni via sono scritti insieme all'amico Luca Manoni. I due autori sono designers di parole tanto per rimanere nei concetti cari al blog, veri progettisti di un linguaggio ricercato allo stesso tempo di facile comprensione. Ogni parola è messa lì come la tessera di un mosaico di un artigiano che verso dopo verso, rima dopo rima prende forma. Strofe, rime, versi poesia! Si perché Leo Folgori e Luca Manoni si dimostrano abili poeti.

 Squisiti gli interventi recitati del Manoni che rendono l’album ancora più particolare. Inevitabile è la positiva influenza che si specchia nell'album di cantautori del calibro di De Gregori e De Andrè. Elemento positivo che denota una parte dello stile originalissimo creato da Leo Folgori. Altro elemento inserito nell'opera prima, è il sapore dell’album prettamente western con più di una citazione-omaggio alla produzione cinematografica italiana. Il disco è un viaggio. Un tragitto in cui l'autore ci accompagna in sella al suo cavallo all'ascolto dell'album, presentandoci i personaggi di Vieni via
Nel disco si respira un'aria genuina che evidenzia l’anima bucolica del cantautore il quale personalizza con la sua cifra stilistica un lavoro unico nel suo genere. Impossibile non citare la collaborazione con Nicolò Pagani, produzione artistica e arrangiamenti già bassista di Alessandro Mannarino e membro della Roma Termini Orchestra e della New Talents Jazz Orchestra nonchè insegnante alla Sonus Factor, che ha saputo incanalare in Vieni via il genio sregolato di Folgori, un autentico marchio di fabbrica.











Altro valore aggiunto che certo non guasta è la scelta del packagin e dell’art work del prodotto musicale progettato interamente da Vinicio Fagioli ed eseguito nella relizzazione da Emanuele Barone. Un cartonato molto elegante, semplice ed essenziale riveste il booklet privo di foto ma ricco di testi. Le uniche immagini di Vinicio Fagioli sono sulla copertina dove vediamo un Folgori che ci sfida a braccia conserte ad affrontare l’ascolto dell’album appoggiato su una scala in legno. Come se fosse una sfida alla quale lui ha già vinto e invita il pubblico a prenderne parte. E’ vestito in jeans, stivali, una giacca nera stesso abbigliamento del video del singolo Il ballo del serpente con tanto di baffi e cappello. Nella foto non c’è altro. Sullo sfondo una parete di una casa in legno forse a sottolineare l’anima western? L’interno del cartonato è caratterizzato da una foto di cinque cappelli appesi alla stessa parete. Non mancano negli interni i credits e i dovuti ringraziamenti. Il tutto rigorosamente in bianco e nero. Che dire di più? Siete pronti a sellare il vostro cavallo e mettervi in viaggio per seguire il tour di Leo Folgori?



di Valerio Barba creativo, blogger, progettista grafico, amante dell'arte e del design, sperimenta tecniche artigianali, studia e progetta campagne sul sociale e pubblicitarie ispirate al viral marketing!

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