Il logotipo analizzato è quello della Federazione Italiana Fuoristrada nata nel 1973. La federazione è l’associazione a cui fanno riferimento tutti gli appassionati di fuoristrada. L’associazione nasce grazie al diffondersi di questa passione attraverso raduni manifestazioni e gare amatoriali. Dopo varie vicende e tentativi di alleanze con scuderie di autocross e rally si arriva nel novembre 1973 alla nascita ufficiale della federazione. Con la sua nascita vediamo anche la creazione del nome F.I.F. la sua denominazione in Federazione Italiana Fuoristrada e il suo marchio. Il marchio è un monogramma formato dall’acronimo della federazione: FIF.
Possiamo considerarlo anche un calligramma in quanto oltre a indicare la sigla rappresenta la forma di un fuoristrada visto frontalmente. Il marchio rappresenta in questo modo in pieno l’entità dell’associazione. Le due F specchiate con la I al centro evocano l’idea di del muso di un fuoristrada con i due fanali e il cofano. La scelta del colore rosso poi accostato al verde rappresenta l’appartenenza italiana della federazione. Inoltre il marchio è molto equilibrato perchè simmetrico e iscritto in un quadrato. La connotazione del marchio non è storica ma identifica in pieno l’entità della federazione. L’idea di del fuoristrada può essere letta come una similitudine. L'ideatore del marchio ha incentrato l’idea progettuale nel calligramma associando l’idea di macchina a quella di associazione. Il marchio riesce così attraverso il calligramma a identificarsi con originalità. Una critica fondata potrebbe essere quella legata alla simmetria e all'equilibrio che comunque trasmettono stabilità e calma concetti importanti per un associazione ma incoerenti con la progettazione del marchio. Più coerente sarebbe stato trasmettere idee di movimento velocità e spericolatezza.
Il calligramma ben riuscito possiamo dire che non è adatto a rappresentare la federazione. Potrebbe essere più coerente se divenisse il marchio di una azienda che produce fuoristrada dove i concetti di sicurezza e affidabilità sarebbero più funzionali al logo stesso.
di Valerio Barba, creativo, progettista grafico, amante dell'arte e del design, sperimenta tecniche artigianali, progetta marchi immagini coordinate, analizza e commenta marchi già esistenti.
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