Dieci frasi da non dire a un grafico! Reloaded (Seconda Parte)

Per chi avesse perso la prima parte di questo post segua il link -->> http://valeriobarbadesign.blogspot.it/2014/08/dieci-frasi-da-non-dire-un-grafico.html . Vado a spiegare ai non addetti ai lavori e quindi anche a potenziali clienti i miei motivi del perché non bisogna rivolgere ad un grafico determinate affermazioni. Nell'altro post delle dieci frasi ne argomentavo cinque. Oggi espongo le restanti.


Poi oh fai te mi fido. Questa frase non mi disturba più di tanto. Da una parte potrebbe essere sintomo di massima fiducia. Quindi bene! Il cliente consapevole della suo essere non competente in materia ripone nel grafico tutta la considerazione e accetta qualsiasi tipo di lavoro. D'altra parte potrebbe essere sinonimo di poca cura nel dare informazioni necessarie con il rischio di creare incomprensioni al momento della consegna del lavoro!    

Una cosa estiva... colorata. Non esistono "cose estive" o "colorate". Estivo o colorato vuol dire tutto e niente. Forse intendi dire dinamico? caldo? giovane? divertente? gioioso? Quello che viene definito estivo e colorato sono di solito i concetti insiti nella progettazione che però vengono ignorati da molti clienti perché credono erroneamente che il manifesto debba solo informare senza comunicare altro. Il testo è l'unica cosa che deve passare. Poi come è progettato quello non serve. Basta che si legge!

Sei te il grafico.Lo sai te. Sei te il grafico di solito è la fine di un lunghissimo discorso dove chi ti commissiona il lavoro ti indica le istruzioni da seguire per iniziare a progettare o per migliorare il lavoro svolto. Dopo che ti ha descritto quello che vorrebbe fare  e cerca delle soluzioni assurde che non sono ne in cielo ne in terra perché giustamente lui o lei non è un grafico di professione e quindi le sue idee non sono coerenti con il tuo progetto esordisce con la fatidica frase.

Mettici il logo. Prendilo dalla mia pag facebook. Il logo dalla pagina fb non si prende mai perché è in formato JPG un formato non adatto per essere inserito in un manifesto. Una volta stampato sicuramente perderà informazioni facendo intravedere i pixel poiché in bassa risoluzione. Andrebbe ridisegnato in vettoriale, il quale lavoro non interessa al cliente. E quindi si vedono questi manifesti progettati correttamente, puliti e ordinati con le giuste informazioni contraddistinti dall'inserimento di un logo di minore qualità preso dalla loro pag facebook!

Mmm... Ma si leggerà? Scriviamolo più grande. Bisogna capire che la leggibilità ovvero la facilità di lettura di un manifesto, di un volantino o di un pieghevole non dipende solo dalla grandezza del font. Il corpo del carattere di facile lettura è di dimensione 12 per una brochure. Poi intervengono spazi, colori che aumentano questa leggibilità. Per dirla in breve non conta avere un testo dimensione 20 in un pieghevole se non abbiamo una buona gerarchizzazione dei testi (diversa formattazione del testo per importanza).  Cosi per un manifesto o un flyer. Sono diversi i fattori che determinino la leggibilità. 

Di Valerio Barba creativo,  blogger, progettista grafico, amante dell'arte e del design!

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